Ma gli alberi con foglie rosse fanno la fotosintesi?
Questa è la tipica domanda che puntuale arriva ogni volta che parlo di fotosintesi in classe. Non è solo una domanda più che legittima, ma è davvero intelligente! Se raccontiamo a ragazze e ragazzi che questa reazione avviene grazie alla presenza della verde clorofilla, è più che naturale chiedersi cosa succede quando una foglia non è verde. La nostra esperienza quotidiana ci insegna infatti che gli alberi hanno chiome di colori diversissimi, alcune sembrano addirittura nere.
Non resta allora che dare il via ad un’esplorazione per scoprire dove si nasconde la clorofilla testando con la cromatografia foglie di diversi colori e anche qualche petalo come gruppo di controllo. (Noi non l’abbiamo fatto, ma sarebbe interessante testare anche frutti e ortaggi, consigliatissime le carote).
Dopo aver raccolto i campioni nel rispetto della natura (basta pochissimo materiale) si passa all’estrazione del liquido colorato da apporre sulla carta. Basterà pestare il materiale in un piccolo mortaio insieme ad un po’ di alcol finché non lo vedremo cambiare colore. Attenzione: non sempre assumerà il colore che ci aspettiamo.
Il liquido ottenuto può essere filtrato e travasato oppure prelevato con una pipetta o una siringa privata dell’ago. Se ne abbiamo una buona quantità possiamo intingervi direttamente le strisce di carta, altrimenti ne metteremo un po’ su una striscia e la intingeremo in poco alcol aspettando almeno una decina di minuti.
Le foglie verdi si comportano come ci si aspetta producendo tracce verdi tra cui volendo si possono distinguere diverse clorofille, ma anche le foglie rosse o scure insieme ad altri pigmenti lasciano la stessa impronta.
I petali invece non restituiscono alcun segno verde a riprova che della fotosintesi si occupano solo le foglie. Questa non è una regola, infatti nel regno vegetale esistono diverse eccezioni, ci sono foglie trasformate ad uso petali o radici che si occupano della fotosintesi o ancora mutazioni che rendono le foglie bianche, sarebbe molto interessante andare alla ricerca di queste stranezze nelle nostre case.
I nostri campioni ci hanno regalato sfumature davvero sorprendenti che ci fanno venire voglia di diventare degli scienziati artisti e collaborare con l’insegnante di arte. Presto vi racconterò di cosa abbiamo combinato qualche anno fa con i colori della natura, intanto lascio a disposizione una scheda operativa per chi vorrà riproporre l’attività alle sue classi:
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